Moneta legale


Vai ai contenuti

Che cosa sono gli IMEL

La Moneta Elettronica



Chi può emettere la moneta elettronica
In Italia e nei Paesi membri dell’Unione Europea l’istituto emittente di moneta elettronica può essere soltanto:
- una banca
- o un Istituto di Moneta Elettronica (IMEL; ELMI, in inglese).
Attualmente, in Italia, la moneta elettronica è emessa dalle principali banche, dalle Poste Italiane s.p.a. e dai seguenti tre IMEL che finora (alla data del 10 aprile 2011) sono stati autorizzati dalla Banca d’Italia (dal
Bollettino di Vigilanza della Banca d’Italia):
- Cartalis IMEL s.p.a., codice ABI 36000
- Mobilmat IMEL s.p.a. , codice ABI 36001
- Istituto di Moneta Elettronica Europeo s.p.a. , in sigla IMEL.EU s.p.a., codice ABI 36002.

Quali altri servizi può fornire un IMEL
L’IMEL, diversamente dalle banche, può esercitare soltanto l’attività di emissione della moneta elettronica, svolgere attività connesse e strumentali a tale attività e prestare altri servizi di pagamento. In ogni caso, all’IMEL è preclusa la concessione di crediti sotto qualsiasi forma.
La
riforma europea degli Imel, in corso di attuazione in Italia entro il 30 aprile 2011, consentirà agli Imel di concedere crediti, purché connessi ai propri servizi di pagamento e nei limiti previsti dalla Banca d'Italia.

Come si diventa IMEL
In Italia, l’autorizzazione a svolgere l’attività di emissione di moneta elettronica è rilasciata dalla Banca d’Italia, previo accertamento del possesso di determinati requisiti relativi al capitale sociale, alla struttura organizzativa, alla composizione degli organi sociali di amministrazione e di controllo e al programma di attività.
A determinate condizioni relative ai volumi di moneta elettronica che intende emettere e al tipo di mercato cui si rivolge, l'IMEL può fruire di alcune deroghe che consentono l'esercizio dell'attività in presenza di requisiti meno severi (
IMEL a operatività limitata).
In ogni caso, una volta ottenuta l’autorizzazione, l’IMEL è soggetto al controllo della Banca d’Italia, alla quale è tenuto ad inviare diverse comunicazioni; è soggetto, altresì, ad ulteriori adempimenti di varia natura, tra i quali, per esempio, quelli previsti dalla normativa antiriciclaggio, o relativi alle frodi con carte di pagamento, all’anagrafe dei conti e alle indagini bancarie del fisco, che si aggiungono agli obblighi che la legge impone ad ogni altra azienda, quali quello di adottare un modello organizzativo valido ai sensi della legge sulla responsabilità c.d. penale delle imprese o gli obblighi relativi al trattamento dei dati personali.
Pertanto, fin dalla fase di presentazione della domanda di autorizzazione, la solidità della struttura organizzativa dell'Istituto riveste una notevole importanza, con particolare riferimento alle funzioni di controllo interno, Internal Audit, Risk Management e Compliance.


Torna ai contenuti | Torna al menu