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Payment Institution
Nel mese di agosto dell'anno 2010,
con l'iscrizione del primo Istituto di Pagamento,
è nato l'Albo italiano delle "Payment Institution",
gestito dalla Banca d'Italia.
Questi Istituti non potranno emettere Moneta Elettronica, ma cambieranno lo scenario dei servizi elettronici di pagamento, tenuto conto anche del fatto che l'iscrizione all'Albo è consentita anche a imprese industriali e commerciali (si pensi agli operatori di TLC), le quali possono prestare servizi di pagamento con il sistema del "patrimonio destinato" e della struttura organizzativa dedicata all'interno dell'impresa (come alternativa alla costituzione di un'apposita, separata società).
Gli Istituti di Pagamento possono, in modo accessorio ai servizi di pagamento forniti, concedere crediti nei limiti e con le modalità stabilite dalla Banca d'Italia, prestare servizi operativi o strettamente connessi e gestire sistemi di pagamento.
Gli Istituti di Pagamento detengono il denaro dei clienti nei nuovi "Conti di Pagamento", che hanno la caratteristica di essere utilizzati esclusivamente per la prestazione dei servizi di pagamento (le somme ivi giacenti, diversamente da quelle dei conti correnti bancari, non costituiscono fondi con obbligo di rimborso, né costituiscono moneta elettronica).
Tra i requisiti per l'iscrizione all'Albo, vi è un capitale minimo iniziale che, diversamente da quanto stabilito per gli Imel, non è fisso, bensì varia da 20.000 € a 50.000 € a 125.000 €, a seconda della tipologia di servizi che si intende offrire al pubblico.
Come per gli Imel, invece, la normativa prevede l'esistenza di Istituti "ad operatività limitata", con alcune deroghe agli obblighi normativi.
Numerosi, come per gli Imel, gli adempimenti degli Istituti di Pagamento nei confronti della Banca d'Italia e di altre pubbliche Autorità, soprattutto in materia di obblighi antiriciclaggio, di trasparenza nei confronti della clientela e di regole di organizzazione amministrativa e contabile, compliance e controlli interni.
E' necessario, in particolare, che l'Istituto si doti di funzioni indipendenti di Compliance, Risk Management e Internal Audit.