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La Moneta Elettronica
Le frodi on-line commesse con furto d'identità
La Moneta Elettronica nasce come strumento di pagamento per spese di importo limitato e, entro determinati limiti di legge, può essere venduta senza rispettare le procedure di identificazione certa del cliente imposte dalla normativa antiriciclaggio.
Inoltre, come per i conti correnti bancari on-line, a determinate condizioni gli strumenti di moneta elettronica possono essere aperti "a distanza", mediante procedure di identificazione del cliente che, per loro natura, in alcuni casi possono rivelarsi meno sicure dell'identificazione "de visu" tradizionale.
Questa particolare operatività, più semplice e snella di quella prevista per i tradizionali conti bancari, in alcuni, limitati, casi, può consentire a potenziali truffatori i c.d. furti d'identità, ovvero l'apertura di conti o carte intestati a terze persone, ignare di tale furto, finalizzata ad incassare i proventi di reati (per esempio, il prezzo di vendite truffaldine commesse on-line a danno di terzi, oppure le somme provenienti da phishing bancario).
E' importante, perciò, che gli utenti che intendono compiere transazioni on-line utilizzino i principali siti web a ciò dedicati e seguano i consigli per la sicurezza ivi pubblicati, e che gli operatori (le banche che operano on-line e gli Imel) acquisiscano la maggiore quantità di dati possibile dai clienti, incluso l'indirizzo IP di collegamento ad internet, che è sempre richiesto dagli organi inquirenti in caso di denuncia penale.